La prima volta che ho incontrato questo libro è stato parecchi anni fa in biblioteca. Aveva catturato l’attenzione di mio figlio (che all’epoca aveva circa tre anni) e prendendolo in presto, la bibliotecaria gli aveva detto “Ottima scelta! Hai tra le mani uno dei libri più belli che siano mai stati scritti!”. E ricordo, come se fosse ieri, di aver pensato che cavolo ci trovasse di così straordinario in un libro che insegnava i colori primari e secondari ai bambini. Ma appena letto il mistero si è svelato: è davvero una meraviglia! A distanza di anni, con il secondo figlio, abbiamo deciso di regalarglielo ed anche con lui è stato amore a prima vista! Credo che la potenza attrattiva di “Piccolo blu e piccolo giallo” risieda nell’ essenzialità estrema delle immagini che accompagnano un racconto semplice ma al tempo stesso tenero e famigliare per ciascun bambino.
E per gli adulti che leggono ai loro piccini questa storia fantastica, c’è un messaggio ancora più forte e meraviglioso … !
Piccolo blu è un bambino con molti amici, ma il suo preferito è Piccolo giallo. Con lui si diverte a giocare a nascondino, a correre e a saltare. Un giorno Piccolo blu viene lasciato da solo in casa e Mamma blu gli raccomanda di aspettarla e di non uscire. Piccolo blu però non ubbidisce e va in cerca di Piccolo giallo per giocare un po’. All’inizio fa fatica a trovare l’amico, ma quando lo trova si abbracciano così forte da diventare verdi. Qunado però tornano a casa mamma e papà non li riconoscono più. Disperati i due bambini cominciano a piangere grosse lacrime, non verdi come ci si aspetterebbe, ma blu e gialle. Piangono così tanto da ricomporsi e ritrovare se stessi. Alla fine, sia i genitori di Piccolo blu che quelli di Piccolo giallo, per la gioia di rivedere i propri bambini (nella loro forma originale), si abbracciano diventando anche loro un po’ verdi e capiscono così quello che era successo.
Piccolo blu e piccolo giallo è semplicemente meraviglioso!