Avete mai osservato che effetto fa la musica in un bimbo di pochi mesi? Come si muove a ritmo in modo innato? La musica è un linguaggio pre-verbale che esprime emozioni spesso non descrivibili verbalmente: gioia, malinconia, paura, eccitazione, …
“Ciò che nella musica vi è di ineffabile, intimo, sta nel riprodurre tutti i moti della nostra più profonda natura, la quintessenza della vita e dei suoi avvenimenti senza rappresentarli nella loro realtà.” Diceva il filosofo tedesco Arthur Shopenhauer (1788-1860).
Ci sono studi che evidenziano come la musicalità sia innata nei bambini ( “L’inclinazione per la musica traspare già nella prima infanzia, palese e fondamentale in tutte le culure, probabilmente presente sin dagli albori della specie umana” dice il neurologo americano Oliver Sacks), tuttavia per mantenere e sviluppare il potenziale musicale di ogni bambino è necessario stimolarlo.
Nonostante però sia certa l’azione benefica della musica sulla crescita del bambino, la scuola italiana la cataloga come “disciplina di serie B” 🙁
Quando aspettavo minimostro, una mia amica era agli ultimi anni di Medicina e mi ha detto “Ascolta Mozart!” In un seminario universitario avevano parlato della Teoria di Mozart per cui fare ascoltare Mozart ai neonati farebbe accrescere lo sviluppo logico-matematico del cervello del piccolo … io ci ho provato, chissà se funziona! Per adesso minimostro ha 5 anni e riesce solo a fare le somme (fino a 10 🙂 )
Nella nostra famiglia ognuno ha il suo strumento (noi grandi ci si cimenta quando si può, ma sproniamo costantemente i tre mostri a suonare): mini mostro, che ancora è troppo piccola per imparare a suonare uno strumento e leggere il pentragramma, ha comunque una piccola chitarra classica che le è stata regalata dagli zii e che ha chiamato “Trilli” e ci regala splendidi concerti nei momenti più impensati…