Qualche giorno fa stavo leggendo un articolo di Josh Shipp sulla comunicazione genitori-adolescenti
-…Può essere frustrante per un genitore capire come avere una comunicazione efficace con i propri figli adolescenti ….
E ho subito pensato – Eccomi! Sono io!
Quando grande-mostro è divento un teenager, mi sono chiesta – Da dove esce questa forma aliena? … Eri così dolce! … Passavamo tutto il tempo a parlare e a scherzare! … Cos’è cambiato? … Adesso contesti ogni mia parola!
Ho pensato di collezionare e condividere in una nuova sezione del blog #CloppeteEduTips, piccole dritte per genitori di figli adolescenti che sono prossimi alla frustrazione che trovo nelle mie letture, o in giro per il web o in tv, o a qualche conferenza, o in qualche tavola rotonda con amici-genitori, che mi hanno particolarmente colpito.
La prima è proprio un suggerimento di Josh Shipp sulla comunicazione con i figli, soprattutto gli adolescenti: “Non predicate, domandate!”
Se si affronta una discussione con un ragazzo adolescente facendogli una paternale, l’unica cosa che si ottiene è che questi stacchi completamente la spina: per quanto siano importanti le informazioni che vogliamo trasmettergli, per quanto sia grave la cosa che ha fatto per cui ci ha fatto salire la bile a mille, partendo con una ramanzina la sua mente volerà da un’altra parte.
Quindi il suggerimento (tip) per avere una comunicazione più efficace con il nostro teenager è quello di riformulare il concetto che vogliamo passargli come una domanda.
Così, invece di dire: “Non posso credere che tu l’abbia fatto!” , potremmo dire: “Raccontami cos’è successo. Che cosa hai imparato? Cosa faresti di diverso la prossima volta?”
La predica porta il ragazzo a sintonizzarsi da un’altra parte, la domanda lo porta a formulare un pensiero critico.
E come genitore, il nostro obbiettivo dovrebbe essere quello di insegnare ai nostri figli a pensare in modo critico, indipendente da noi, in modo che quando sono in una situazione a scuola, con gli amici, nella vita, per cui gli è richiesto di prendere una decisione, sia in grado autonomamente di pensare in modo critico.
Accompagnamo dunque i nostri figli a maturare un pensiero critico ponendogli domande!
Primo tentativo fallito: stasera ho provato ad applicare il tip #1 ad una “chiacchierata” mamma-figlia con mostro-di-mezzo e ho perso le staffe quasi subito, accidenti!Credo ci voglia un pò di allenamento e tanta tantissima pazienza … sperem!